domenica 5 aprile 2009

Lorenzo Mariani


Mostra personale di Lorenzo Mariani dal 18 aprile al 03 maggio 2009
Orario: tutti i giorni dalle 17 alle 20 (Lunedì chiuso)
Chiesa di San Bernardo - Jesi (Ancona)

Lorenzo Mariani è nato ad Ancona nel 1984.
Si diploma all'Istituto d'Arte di Ancona (sez. Immagine Elettronica) e consegue poi una laurea triennale alla LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Rimini. Attualmente frequenta un biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. A 16 anni ha vinto il suo primo concorso, a cui ne sono seguiti poi altri (tra cui Premio Arte, Provincia di Ancona, menzione speciale al Premio Celeste), partecipando allo stesso tempo a diverse mostre collettive. Parallelamente ai propri studi lavora come graphic designer freelance per musei, gallerie d’arte ed etichette discografiche internazionali.
Parlare di immagine musicale apre una serie di prerogative, riguardanti una vasta schiera di gruppi di diverso genere, che dominano i febbricitanti palchi della scena contemporanea. Ovvio e per giunta scontato è suggerire lo stretto collegamento tra arte e musica, discipline che da sempre si sono contaminate e alimentate reciprocamente nella pratica e nella teoria di molti artisti. Interessante ed estremamente attuale, è invece declinare il binomio arte e musica alla ricostruzione lenticolare di un’intricata rete di personaggi la cui specifica produzione musicale ne determina una precisa ed identificabile immagine visiva. A partire dall’ideazione del logo, dal look, dalla produzione di gadget fino a giungere agli innati tratti fisionomici, ogni gruppo musicale a seconda del genere dei ritmi scelti può essere inserito in un riconoscibile settore ideologico e visivo distinto da determinati caratteri e distinguibili iter. Lorenzo Mariani, con la sua indiscutibile abilità tecnica si impegna severamente nell’elaborazione di questo tracciato visivo - musicale giungendo ad evidenti risultati. Coinvolti nella sua minuziosa ricerca sono i musicisti raccolti sotto sigle prevalentente anglofone, distribuite nell’underground più sincero, sfuggenti alla retorica musicale di massa. Visi espressivi, pelli tatuate escono dal chiaro segno grafico di Lorenzo Mariani, capace di congiungere le varie personalità di un mondo musico – visivo con l’uso della matita. Con la precisione pari a quella dello strumento fotografico, Lorenzo Mariani ci restituisce una serie di “sharp focus” (parole rubate a Sidney Janis!) che facilmente ci introducono nella ambigua stagione dell’Iperrealismo. Agli inizi degli anni ’70, rifiutando le tendenze ambientaliste e concettuali e allo stesso tempo rifuggendo da qualsiasi intento citazionista, gli artisti iperrealisti, in linea con la stagione Pop, continuano ad ammirare tutte le frange del contesto urbano, metropolitano sfidando la fotografia nella ripresa fedele del reale. Il mezzo pittorico o grafico, minacciato da quello fotografico, non si persuade assolutamente nel farsi da parte, ma intimorito dalla potenza del suo rivale ne ripercorre le orme. Ricalcando e seguendo i passi dell’immagine fotografica del mondo, la riproduzione con matita e carboncino si dota però di quell’aura di valore aggiunto che spetta al rifacimento “a mano” minuzioso e precisionista al massimo. Movimento, quello Iperrealista, che nasce in America con personaggi come Paul Staiger, Richard Estes spinti dal desiderio di commentare oggettivamente la solitudine degli uomini e delle cose in una società dell’apparire. Lorenzo Mariani, adottando la meccanicità fotografica impugna, certo di giungere ad una valida e veritiera teoria, la matita per riprodurre i musicisti senza compiere azioni di concettualizzazione o schematizzazione. La soggettività del suo lavoro sta però nel puntare l’obbiettivo, fino a giungere a delineare e constatare i tratti genetici ed artificiosi che, a seconda delle flessioni musicali, ogni gruppo musicale assume. L’artista ci sbandiera così, con iperrealista veridicità, codici identificabili che legano immagine e musica. Un moderno ed inconsueto trattato di fisiognomica musicale capace di creare un seguito agli antichi manuali scientifici, e di fornire ad un pubblico specializzato, lo strumento adatto per decifrare quello che la musica può raccontarci sintonizzandoci sulla frequenza visiva.

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